EDUCAZIONE SENTIMENTALE DI UN CRETINO


- Il mio primo bacio l'ho dato davanti a un portone.
- Eh vedi, qualcosa voleva già dire.
- Cioè?
- Che ne so, storie comode e facili, con un piede sempre sulla soglia di casa, pronto a scappare...
- Mica era mio il portone. Poi infatti sono andato a casa. Sono andato a casa correndo.
- Perché correndo?
- Immagino non stessi pensando a niente, tranne che al proprietario di quel portone...
- Comunque allora è diverso. Vuol dire che ti piacciono le storie comode e facili, con un piede sempre sulla soglia di casa di qualcun altro così per male che vada la storia, ti trovi pronto per una rapina.
- Cazzo dici?
- Non lo so, invento. Però ora che ci penso è importante avere qualcosa di completamente diverso da fare da quello che si sta facendo. Così, nel caso...
- Ad esempio se sto con una, è importante avere anche da riparare il rubinetto di casa?
- O viceversa.
- Te stai fuori.
- Siamo qui da tre ore e ancora non hai detto una parola.
- Che c'è, hai fretta?
- No, figurati. Però metti in conto che il mio cervello possa avere bisogno di un po' d'aria ogni tanto.
- E il mio? No? Siamo qui da tre ore e conosco a memoria i contorni degli alberi, mentre in testa ho una palla che non riesco ad aprire.
- Magari la palla deve solo rotolare.
- Non c'avevo pensato...
- Appunto. Il tuo cervello non ha bisogno di ossigeno, anzi, ha bisogno d'essere staccato, di un volo pindarico, di andare offline e di tutte le altre metafore che indicano che il raziocinio, talvolta, è una gran rottura di coglioni.
- Bravo te! Datti un premio. Tu prendi per il culo, mentre io sono visibilmente malato.
- Potrebbe essere mancanza di fantasia.
- Eh?
- Oh ascolta: se siamo qui da tre ore e il tempo lo hai passato solo a guardare per terra costringendomi a fare altrettanto per solidarietà; forse - forse in maiuscolo - in quello che stai cercando di capire non c'è un cazzo da capire.
- C'è sempre qualcosa da capire in ciò che facciamo.
- Non se non hai capito nulla mentre lo stavi facendo.
- Certo che l'ho capito.
- Allora dimmi il momento preciso in cui l'hai deciso.
- ...
- Visto? Sei un cretino. Come il resto degli animali maschi, semplici e facilmente interpretabili.
- Un po' sminuente, detta così...
- Mica è colpa tua. Dai, lascia perdere e vattene a casa. Vai a casa correndo.

La Conversazione (1974)