BATTERIA

- Parti?
- Sì.
- E quando torni?
- Sto già tornando.
- Hai detto che stai partendo.
- Sì. Parto per tornare, "tornare" non è il contrario di "partire", possono stare nella stessa frase.
- Una volta è qui che "tornavi". 
- Quando partirò da lì, tornerò qui. Non ti angosciare.
- E se non ci sarò più?
- È difficile anche solo pensare che tu possa cambiare abitudini prima del mio rientro.
- Non hai più bisogno di me. 
- Non è vero.
- Allora resta.
- È proprio perché di te ho bisogno che parto.
- Resta.
- Non è restando solo qui che posso vivere.
- Sì, lo capisco, ma non è più come la prima volta. Ti ricordi in aereoporto? Ti sei voltato tutto il tempo prima del controllo bagagli, e poi hai continuato a guardarmi dalle scale mobili; e, poco prima di salire sull'aereo, io so che ti sei voltato. 
- Non è più la prima volta. Ho fatto questo viaggio più di trenta volte in cinque anni.
- Sì, ma adesso sali sul treno e nemmeno guardi fuori dal finestrino!
- Perché per me non c'è più niente di speciale nel salire su un treno. Non ci sono aspettative, non c'è un libro da leggere, non ci sono paesaggi su cui immaginare il mio futuro. Non c'è nemmeno più il caffè, che mi buca lo stomaco. Settecento chilometri su questo treno non è viaggiare, è un movimento naturale delle mie articolazioni, del mio diaframma.
- Resta, ti prego.
- Avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro senza che sia necessario distinguere ciò che è avanti e cosa invece l'opposto.
- Resta, non andare.
- La geografia non conta nulla, il luogo a cui riferisco "andare" o "tornare", è importante l'elettricità nel mezzo.
- Resta.
- È un circuito elettrico e...
- Quando tornerai?
- ...non ci sono interruttori.

Mr. Nobody (2009)