LA DIFFICOLTÁ DI AFFRONTARE LA DOMENICA


- È domenica.
- Lo so.
- E sono le sei del mattino.
- Guarda che la vedo pure io la luce.
- Era tanto per parlare.
- Ti sembra il momento adatto?
- No, hai ragione.
- Hai bevuto?
- Whiskey.
- Non sei ubriaco.
- No. 
- Cazzo.
- Che?
- È domenica.
- Eh, te l'ho detto prima. 
- La domenica è una violenza. 
- Te che hai bevuto?
- Chissenefrega, è una violenza a prescindere.
- Oh l'unico giorno in cui puoi farti gli affari tuoi, fattelo andar bene.
- Appunto! Se oggi a me andasse di lavorare? 
- Dai, rilassati un attimo.
- È una violenza. Non puoi costringere qualcuno a rilassarsi, come io ora non posso costringermi a dormire. 
- Sarà una domenica diversa!
- Sono due mesi che iniziamo così la domenica, mai abbastanza sbronzi da essere molesti verso il prossimo e sobri il giusto per essere molesti verso noi stessi.
- Bar dai cinesi?
- No. Ci sono le zanzare, che sono comunque meno violente della domenica.
- Che palle!
- Ma scusa: siamo miliardi a credere a una regola che lede nel profondo la libertà personale. Una regola violenta e basta. Peggio delle zanzare!
- Con te non mi sbronzo più.
- Ammetti che ho ragione e andiamo dai cinesi.
- Ma siamo bestie pure noi, come vuoi che ci trattino? 
- Mah.
- Cinesi o no?