SVEGLIATI E CAMMINA


- Perché c'è sempre nebbia?
- Esistono posti senza nebbia? Andiamo.
- Ogni volta è una tortura questa cosa di camminare. Cosa c'è al fondo della strada?
- C'è nebbia, non vedi? Come faccio a saperlo? 
- Nebbia del cazzo! Se non ci fosse, sapremmo cosa c'è laggiù.
- Cammineresti più in fretta? 
- Sì! Almeno vedrei qualcosa di diverso da un muro bianchiccio, vedrei una specie di fine!
- E se quel qualcosa di diverso rimanesse sempre uguale e ti venisse a noia? O peggio: se una fine tu non riuscissi comunque a vederla? Ti rimarrebbero solo i minuti passati con me, quelli che stai sprecando interrogandoti su qualcosa che tanto la nebbia non ti restituirà mai.
- Detta lei le regole?
- Uccide quelle che vorresti darti.
- Sì ma tu non mi offri tante alternative.
- Camminare ti sembra poco?
- Camminare per quanto? Questa strada magari finisce o forse non finisce mai! E poi è dritta: non una curva, non una sosta, nemmeno il rischio di storcermi la caviglia facendo una salita! Il dolore, dannazione, vorrei poterlo provare; oppure la stanchezza, per dio, almeno la stanchezza dei metri che mi costringi a fare...
- Non sei stanco?
- Di cosa?
- Di lamentarti. Lamentarsi è un’allucinazione! Vuoi cambiare una situazione che puoi solo accettare, ancora non te ne rendi conto? Non capisci le sfumature, ignori i nodi dentro il pettine, vedi la nebbia e provi a soffiarla via. Le provi tutte, ogni volta che vieni qui, daccapo. Le provi tutte e non hai ancora iniziato a camminare.
- Come no? Lo sto facendo! 1, 2, 1, 2. Sono passi, li vedi?
- Tu non stai camminando, non vedi l'ora che la camminata sia finita.
- O che diventi qualcosa d'altro.
- Puoi camminare all'incontrario, su una gamba sola, a piedi uniti, lateralmente o obliquamente. Non ci hai mai provato. Cosa vuoi, correre?
- Sì, magari via da questo purgatorio!
- Tze...Sai cosa c'è dopo il Purgatorio?
- L'Inferno?
- Ti piacerebbe.
- Rai Cinema?
- Non ti piacerebbe come l'Inferno.
- E cosa c'è?
- Ancora nebbia.