CENTIMETRO QUADRATO

- Andrò a Parigi. Per la specialistica.
- E poi?
- E poi probabilmente Vienna o Santiago del Cile per il dottorato.
- Cavolo. Scelta impegnativa.
- Già, però vedi proprio non riesco a starmene fermo. Credo sia l'idea di essere relegato qui, in pochi centimetri quadrati di abitudine e di routine...
- E dopo il dottorato?
- Ancora non so bene. Mio padre pensava a Dubai per lo stage presso la pompa di benzina di un suo amico d'infanzia.
- Bello...
- Ma io vorrei dedicarmi ai canguri in Australia. Sidney...
- Forse ai semafori di Sidney canguri non ne incontri.
- Dai, scemo, hai capito. Correre, correre, correre via da questo loculo cittadino. È elettrizzante!
- Lo credo bene!
- Ma tu? Dove andrai?
- Ah io resterò qui.
- Dai! Il solito pigrone!
- No, quale pigrizia, a me piace qui.
- Non dirmi che sei diventato del partito Mettiamo-le-radici!
- No, niente partito. Qui mi piace.
- Andiamo! Come fa a piacerti questo posto? È piccolo e gretto. Sei circondato da persone che a malapena conoscono la capitale del Bhutan, ma sono pronte a parlarne in modo ampio ed esauriente.
- Vuol dire che sono fantasiose. Invece nel tuo caso tuo padre paga, per girare il mondo fantasia non ce ne vuole, ti basta un Iban.
- Adesso non è il caso di essere sarcastici.
- Non sono sarcastico. È questione di orizzonti: tu li vuoi infiniti per poterci perdere con più facilità le ambizioni che compri in saldo, io trovo elettrizzante il tragitto da questa fontana a quell'albero. 
- Non ti ho capito.
- Te lo spiego meglio: tu in un centimetro quadrato non sai correre.
- Cos'è una sfida?
- Non ci sarebbe storia! Sai la capitale del Bhutan...